EL LOCO NEL MONDO

EL LOCO NEL MONDO
Uno stile di vita

sabato 31 luglio 2010

UN VIAGGIO DIETRO CASA, DALLE LANGHE ALLE ALPI

Tratto dall'articolo scritto per Spirito Libero Luglio 2010

Dopo tanti viaggi che in questo ultimo anno mi hanno visto più volte attraversare l’intero Pianeta per motivi vari, dal piacere della scoperta e dell’avventura al mio lavoro di Wine Broker e promotore del territorio italiano, in questo numero di Spirito Libero, “Viaggio nel Viaggio”, voglio raccontarvi di uno dei posti assolutamente più belli al mondo, che mi hanno visto crescere, le “Langhe” un fantastico territorio fatto di alte e allungate colline che si perdono all’orizzonte a pochi chilometri da casa mia nella regione italiana del Piemonte in provincia di Cuneo. Quante volte sulle cime di queste alture circondate dai più prestigiosi vigneti del mondo come il Nebbiolo, Dolcetto, Barbera sono stato a sognare, guardando l’orizzonte, verso gli alti picchi delle Alpi, che circondano la pianura ai suoi piedi, viaggi e avventure in paesi lontani, per poi ritrovarmi a passeggiare tra i paesini come Barolo, Monforte, Diano D’Alba, Dogliani, Barbaresco, La Morra, Neive e tanti altri, che con la loro storia ricoprono di culture centenarie questi luoghi.
Le “Langhe” si dividono in Bassa Langa e Alta Langa, la Bassa Langa zona rinchiusa fra il fiume Tanaro a nord e il fiume Belbo a sud, con quote inferiori ai 600m e cittadina principale, Alba, che si trova esattamente nel suo cuore, famosa non solo per la sua stupenda architettura storica e per i tanti moderni e tradizionali wine bar che servono tra i migliori vini di queste colline ma anche per una altra sua unicità ormai famosa in tutto il mondo, il Tartufo bianco d’Alba, detto scientificamente Tuber Magnatum Pico è un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) semplicemente chiamato fungho sotterraneo, non coltivabili, che vivono in simbiosi con alcune piante arboree quali: il Cerro, la Farnia, il Rovere, la Roverella, il Pioppo Nero, il Pioppo Bianco, il Carolina, il Tremolo, il Salicone, il Vimine, il Salice Bianco, il Tiglio, il Carpino Nero e il Nocciolo. Possono essere di svariate forme e presentano una parete esterna dal colore bianco latte al giallo ocra con una polpa interna chiara solcata da venature scure, il suo profumo intenso lo rende l’oggetto dei desideri di tutti i buon gustai. Veniva servito fin dai tempi dei faraoni egizi che lo assaporavano durante i loro banchetti, ed era già conosciuto sia dai sumeri, nell’antica Arabia, nell’impero babilonese e nella Persia di Alessandro Magno, ma venne riconosciuto come fungo solamente nel sedicesimo secolo e nel 1929 per valorizzarlo nasce quella che è la più importante fiera di questo prodotto la “Fiera Nazionale D’Alba”, mentre nel 1996 nasce il centro Nazionale Studi Tartufo un Istituto unico al nel suo genere specializzato nella ricerca e nella divulgazione della cultura tartuficola. Questi territori che delimitano la Bassa Langa ancor prima di essere zone di Tartufo sono zone del buon vino e una delle aree con maggior denominazione DOCG in Italia. Passeggiando a piedi o in bicicletta si possono incontrare migliaia di piccoli e medi produttori di vini prestigiosi di alta qualità come il Barolo che fa un pò da re dei vini Italiani, prodotto dalla lavorazione delle uve da Nebbiolo con un invecchiamento in grosse botti di legno per 2 anni e 6 mesi in bottiglia; il Barbera nelle sue diverse specie che vanno dal Barbera D’Alba al Piemonte Barbera per poi diventare nell’astigiano nella zona collinare del Monferrato Barbera D’Asti da alcuni anni diventato DOCG e Barbera Monferrato leggermente più frizzante; il Dolcetto altro vino autoctono come il già discusso Barbera, che si può degustare dalla zona di Dogliani dove qui una variante ha preso il nome di vino Dogliani diventando un DOCG da pochi anni. Per mio gusto il Dolcetto di Dogliani ne diventa l’eccellenza nella collina di San Luigi dove piccole realtà come la cantina “La Bruna” e “Ribote” hanno collaborato a portare la sua altissima qualità in giro per il mondo. Altri eccellenti vini sono il bianco Favorita, un altro DOC del cuneese dal colore paglierino con un odore delicato e un sapore secco dal retrogusto amarognolo, perfetto con antipasti ed eccellente con fritto di pesce e crostacei; il bianco Arneis che dal 2006 è diventato DOCG, si produce nella zona del Roero altra zona collinare che confina con le Langhe ma con una morfologia di colline più giovani caratterizzata da terreni soffici e permeabili e gli strati sabbiosi sono inframmezzati da sottili strati di marne. Anche questo è un vino autoctono, vinificato da uve Arneis in purezza con una gradazione minima complessiva di 11 gradi, per apprendere totalmente i suoi aromi e sapori bisogna fermarsi nella cantina Ghiomo dove Giuseppino da sua consuetudine con amore contadina illustrerà tutte le sue caratteristiche. Tornando ai famosi rossi, sempre passeggiando lungo i sentieri di queste colline verso il territorio di Diano D’Alba altra famosa zona di produzione del Dolcetto, si possono incontrare aziende vinicole come quella di Veglio Osvaldo dove si possono sorseggiare degustando formaggi locali vini come il Nebbiolo, il Dolcetto di Diano e bland di fantasia che hanno raggiunto una altissima qualità grazie ai loro winemaker. Spostandoci invece verso i confini con il Monferrato sempre nel territorio ci si imbatte nel bellissimo villagio di Barbaresco accovacciato ma non assopito, su una bellissima collina diventata famosa al mondo grazie alle sue uve da Nebbiolo che dopo una lavorazione e un invecchiamento di 2 anni in botte e 6 mesi in bottiglia diventa il ricercato vino Barbaresco DOCG fatto conoscere al mondo dall’ormai sempre più famosissima cantina Gaia; e per rimanere nel tema del Nebbiolo spostandoci nuovamente nelle colline e terre del Roero troviamo uno dei fratelli del Barolo e Barbaresco, il vino rosso Roero un altro DOCG di queste antiche terre anche lui prodotto dall’amore del mondo contadino e lasciato riposare per 2 anni in grosse botti di legno per poi finire ad aspettare ancora 6 mesi in bottiglia prima di andare a finire sulle tavole delle case di tutto il mondo. il Roero si differenzia dal Nebbiolo d'Alba per una certa sua caratteristica morbidezza, mentre la struttura e i profumi sono talvolta simili.
Ma del Roero conquista immediatamente la gradevole freschezza, percettibile nel profumo come al palato, dove l'aggiunta (dal 2 al 5%) di uve Arneis la fa intendere giovanilmente pronto al consumo e più facile da capire. Uno dei posti più interessanti dove poter degustare questo vino è sicuramente la cantina Moretti e Massucco. Altro vino importante di questi territori anche se la sua produzione consistente viene dall’astigiano e il Moscato D’Asti DOCG e Moscato, invidiatoci da tutto il mondo, leggermente frizzante, dolce con una gradazione che non supera il 6%, servito fresco come aperitivo estivo o abbinato a formaggi e dolci, amato nel mondo dalle donne proprio per la sua facilità nel bere e per la sua delicatezza e dolcezza, perfetto da sorseggiare tra le colline della tenuta Carlin De Paolo due giovani fratelli che hanno voluto ribattezzare i loro vini unendo il nome del nonno a quello del bis nonno. Oltre questi famosi vini le colline delle Langhe e il territorio del cuneese posseggono molte altre realtà di vini autoctoni per lo più rari.
Mentre la Bassa Langa racchiude la maggior parte dei vigneti di questi territori, l’Alta Langa al confine con la Liguria con quote massime intorno ai 750 metri ma con un unico picco di 896 metri nel comune di Monmarcaro e zona di boschi e coltivazione della nocciola e si trova ancora anche se sempre più raramente il Pino Silvestre. Tra queste terre si parla un dialetto della lingua piemontese molto particolare, ricco di influssi liguri e di arcaismi, il langarolo. Attualmente è stata avanzata la proposta di candidatura al fine di includere il territorio delle Langhe insieme a quello di Monferrato e Roero nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'UNESCO.
Modo interessante per scoprire il cuneese è la bicicletta e per i più pigri la motocicletta può essere una bella alternativa. Bellissime gite, già per professionisti della mountain bike, è partire da uno dei tanti villaggi della Langa per poi ridiscendere attraverso i filari, le viti e i boschi e così raggiungere la pianura sottostante e da qui attraverso campi di girasole e mais arrivare a una delle tante valli che portano verso le vette delle Alpi, come la Valle Stura lungo l’omonimo fiume, ideale tutto l’anno per discese in rafting e kayak; la Valle Gesso una delle valli più belle per l’arrampicata sportiva come nella zona di Andonno dove diversi anni fa da Severino Scassa è stato aperta la prima via di nono grado o le altissime pareti classiche e non del Corno Stella situate nella parte più estrema della valle; la Valle Varaita dove i 3841 metri del Monte Viso ne fanno il suo simbolo; la Valle Grana dove nei suo alpeggi nasce e si produce il formaggio Castelmagno antico di 1000 anni e oggi abbinato ai gnocchi di patata fatti in casa nelle migliori trattorie; la Valle Maira una delle più belle valli da percorrere in bicicletta dove dalla sua porta nella cittadina di Dronero si può raggiungere in circa 60 km di pedalata attraverso fantastiche falesie e immense vette il comune di Acceglio da dove lungo uno sterrato, curva dopo curva si arriva ai piedi a quello che è il simbolo ormai indiscusso e identificativo di tutta la valle il gruppo Rocca Provenzale e Castello, in frazione Chiappera, le loro pareti di quarzite offrono delle entusiasmanti vie di arrampicata, spalleggiate dall'impressionante salto d'acqua delle Cascate di Stroppia, alimentate dalle nevi dell'Alto Vallonasso e attive nel periodo tardo primaverile. Qui ci troviamo a due passi dalle vicine valli francesi dell'Ubaye e Ubayette. Le frazioni Chiappera, Saretto e Chialvetta situate nella Valle Maira e i loro relativi valloni sono gli ideali punti di partenza per gite escursionistiche di grande fascino, come i circuiti Dino Icardi, Roberto Cavallero e il giro dello Chambeyron in più tappe presso bivacchi di alta quota danno la possibilità di conoscere ed attraversare ambienti incontaminati, dove si possono incontrare laghi alpini di un colore blu e verde intenso, come il Visaisa, l'Apzoi, il Barenghi. In inverno questa zona ospita la pista di fondo che, collegata con il comune di Prazzo, offre quasi 50 km di piste ed anelli di varia difficoltà che attraversano boschi e antiche borgate, fiancheggiando laghi e torrenti per terminare al di sotto delle Cascate di Stroppia.
Per chi dopo una passeggiata tra le Langhe o una pedalata tra le Alpi volesse un momento cittadino può visitare la bella Cuneo capoluogo di provincia delimitata dai fiumi Stura da un lato e dall’altro il fiume Gesso, che con i suoi portici che partono da corso Nizza fino ad attraversare piazza Galimberti e poi la parte antica della città, via Roma, ne fanno una delle città italiane con più portici e elegfanti negozzi. Per chi volesse ammirare la città da una prospettiva perfetta può farlo da piazza Galimberti con lo sguardo verso corso Nizza dove al fondo dei portici e all’orizzonte della cittadina si innalzano le maestose Alpi, altra zona di eccellente prospettiva e dall’altra parte di quello che viene chiamato dai locali ponte nuovo, un lungo e alto ponte che attraversa il fiume Stura, dove guardando verso la cittadina si può ammirare alle sue spalle la bella montagna Bisalta con i suoi oltre 2000 metri, simbolo di Cuneo. Oppure per un buon aperitivo ci si può dirigere verso Racconigi dove si può visitare il mastodontico castello dei Savoia, ex residenza estiva del re e della sua corte.
Inoltre la provincia granda durante l’anno regala moltissime sgre e feste, come la sagra del porro di Cervere nel periodo di novembre, iniziata molti anni fa da un gruppo di amici e ora diventata una festa conosciuta nel mondo dove per 10 giorni migliai di persone si radunano sotto grossi tendoni ad assaporare fantastici piatti di tutti i generi cucinati esclusivamente con questa fantastica pianta il porro. Interessante la fiera del bue grasso di Carrù che risale al 15 Dicembre del 1910 o la fiera della castagna Marrone di Cuneo che si terrà dal 14 al 17 ottobre e che per quattro interi giorni riempierà di sapori, profumi e colori il centro storico del capoluogo con centinaia di espositori provenienti da ogni parte del Piemonte, ma non solo.
Sono tante altre le bellezze di questi luoghi teatro dei miei primi viaggi e avventure e non che alimentatori dei miei sogni che mi hanno portato ad attraversare alcune delle strade più remote del nostro Pianeta per poi comunque riportarmi sempre tra i colori e sapori della mia infanzia e delle miei radici che mi riconducono a questa fantastica terra.