EL LOCO NEL MONDO

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Uno stile di vita

giovedì 28 luglio 2011

INDIA UN MONDO DA SCOPRIRE (wine)

Tratto dall'articolo Agosto 2011 pubblicato su Art e Wine
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Come molti voi ormai sanno,negli ultimi anni l’economia mondiale si sta spostando verso il mondo asiatico, in particolar modo in quei due grandi paesi che sono India e Cina, che insieme fanno ormai quasi 3.000.000.000 di abitanti che sempre più bramano l’alta qualità d’oltre oceano, in particolar modo quella dei brand italiani.
In questi ultimi 15 anni ho avuto l’occasione più volte di visitare e vivere in questi due paesi, e posso affermare di aver vissuto di prima persona cambiamenti e sviluppi difficili da credere se non con i propri occhi. Paesi che si trasformano in città ultra moderne, wine bar, ristoranti di lusso che nascono un po’ ovunque nei centri cittadini, supermercati ultra moderni che vendono ogni sorta di prodotto occidentale, wine club e tutto un nuovo mondo che gira intorno al consumismo sempre più sfrenato. Proprio per questi motivi, affascinato da tutto questo grande movimento, alcuni anni fa ho deciso insieme alla associazione di promozione e export che rappresento “Piemonte Sweet Home”, di introdurre alcune delle migliori aziende del territorio Langa, Roero e Monferrato nel mercato di questi due grandi paesi, inizialmente partendo dall’India, paese che conosco da 15 anni e dove ho vissuto tra il 2006-07 da prima come foto reporter e poi wine consultant. Paese che mi ha affascinato per la sua semplicità, i tanti colori e diversità sociali, proprio di questo grande e a volte così lontano paese voglio parlarvi in questa edizione di “Art e Wine”. l’India oltre a bramare sempre di più l’importazione dei vini d’alta qualità della nostra regione, ormai da anni, in particolar modo nella zona del Maharashtra, terzo stato per estensione dell’Unione Indiana e secondo per popolazione, si è cominciato a produrre vini sia rossi, bianchi che frizzanti, una delle più importanti aziende è sicuramente Chateau Indage e Sula Vineyard; Chateau indage simpaticamente chiamata anche Champagne Indage, nasce nel 1980 per produrre vino da asportare, in quanto in quei tempi il consumo di vino interno era ancora troppo basso. L’assegnazione di una medaglia di bronzo a uno di questi vini, ottenuta al concorso internazionale Wine e Spirits di Londra nel 1986, segna l’ingresso di questo grande paese sulla carta mondiale dei vini. Oggi questa azienda esporta in 40 stati, vanta molte partnership con aziende vinicole mondiali. Nel 1982 stipulò un accordo con Piper-Heidsieck “Champagne” per produrre Champagne sul territorio Indiano (ho avuto l’occasione di degustare uno di questi vini insieme a un mio importatore a NY), mentre negli ultimi anni ha stretto accordi con aziende australiane, cileni e francesi in modo da creare interscambi di prodotti per il mercato indiano sotto un marchio congiunto. In questo grande stato che è il Maharashtra il più importante territorio di produzione vini è Nashik, chiamato anche la Napa valley indiana, dove sono state create infrastrutture, vivai e laboratori di analisi per dare sempre una maggior qualità ai vini di produzione di questo paese. Il successo di Nashik è legato a terreni argillosi-calcarei, un clima monsonico alternato da periodi asciutti e umidi e escursioni termiche accentuate. Proprio per questo motivo un’altra grande azienda vinicola indiana, “Sula Vineyard” ha deciso di stabilirsi qui , dove il proprietario lasciati gli USA ha deciso di tornare in patria e piantare vigneti su terreni di proprietà, precedentemente adibiti alla cultura del mango. I primi vigneti di Sula risalgono al 1997. Oggi il proprietario Mr. Rajeev Samant che si avvale di un consulente americano, non solo produce ma importa e distribuisce vini su tutto il territorio indiano. Questi sono due delle più grandi aziende vinicole indiane, ma molte altre si stanno sviluppando e nascendo, un po’ come è stato negli anni ‘80 in Napa Valley, magnati della alta tecnologia stanno investendo nel vino. Altri territori importanti della viticultura indiana sono Sangli sempre nel Maharashtra e Bangalore nel Karnataka.
Oggi i principali importatori di vino in India restano ancora i francesi seguiti da noi italiani, il vino in India arriva sia imbottigliato, definito in luogo BIO “Bottle in origin” che sfuso definito BII “Bottle in India”. Da ricordare che l’importazione di vino a meno di alcune eccezioni, è stata vietata fino al 2001 data in cui si è cominciato a trattare e a discutere l’ingresso dei vini internazionali nel mercato. Ad oggi le tasse di importazione sono ancora alte e i dazi per i vini BIO sono ancora superiori a quelli applicati per i vini BII. Ogni stato, visto che l’India è una confederazione, ha leggi differenti con dazi che possono oscillare e zone di Duty free. Le più importanti zone del mercato del vino indiano si dividono tra Delhi, Bombay, Goa e Bangalore dove viene acquistato per l’80% vino fermo. Si stanno creando diverse joint-venture internazionali dove si vedono marchi prestigiosi come E&G Gallo, Pernod-Ricard, Miguel Torres e molti altri, che danno un segno di sviluppo del mercato. Anche il vino italiano comincia a fare i suoi primi passi in questa grande terra affermandosi soprattutto con la sua alta qualità.
Importante da ricordare e una certa influenza culturale anglosassone che ci facilita nella comunicazione e nelle situazioni giuridiche, in quanto la lingua nazionale, visto che l’Indi si parla solo dal centro al nord,mentre nel sud si parlano diverse lingue locali, è l’inglese, parlato da tutti i ceti medio alti. Altra cosa importante, per affrontare un mercato come quello indiano, bisogna prima conoscere la sua complicata cultura, i loro modo di fare e porsi, i tanti simboli che la circondano e sapere, che se anche ormai l’India si propone come uno dei più grandi mercati mondiali, mantiene sempre forti tradizioni vecchie di millenni, ad esempio le caste che in un certo senso si stanno sempre più indebolendo ma che continuano a persistere, quindi ricordate che difficilmente un indiano si oppone al volere di una casta superiore… Anche la religione ha la sua fondamentale importanza, l’India da sempre è vista come uno dei paesi più mistici del paese e ancora oggi l’approvazione di un Bramino (capo religioso) o santone indiano ha la sua importanza.
Presto con piacere sarò nuovamente in questa grande terra durante un Wine World Tour da me organizzato , accompagnato anche dall’ Associazione Export di Promozione “PIEMONTE SWEET HOME” e alcune delle più importanti aziende vinicole del Piemonte con la missione di divulgare la parola del nettare degli dei e portare un po’ di Langa, Roero e Monferrato laggiù tra la terrà dei Maharaja.
Nel prossimo numero di “Art Wine” si andrà alla scoperta del vicino concorrente dell’India la Cina altra grande potenza che si stà sempre più avvicinando al mondo del vino e della viticultura.

Per qualsiasi ulteriore informazione o per domande dirette potete contattarmi alla mia Email: piemontewine@yahoo.it